Riqualificazione Frosinone scalo: i firmatari dell’accordo

L’accordo per la riqualificazione di Frosinone Scalo è stato firmato da:

Fonte: Il blog de Ilmondodeitreni.it

Riqualificazione Frosinone scalo: una piazza rinascimentale?

Frosinone_scalo

“Nel corso della seduta di venerdì sera, [27 Marzo 2015] l’amministrazione Ottaviani ha approvato la perimetrazione delle aree per il progetto di riqualificazione della zona Scalo. L’intervento urbanistico coinvolgerà le aree comprese tra piazzale Kambo, la stazione ferroviaria e l’area Eni, ex Iacorossi, con l’individuazione di una superficie di circa 10.000 mq, ove sorgerà una piazza sul modello rinascimentale, unitamente a circa 5.000 mq di portici commerciali ad un solo piano. Gli interventi, in assenza di finanziamento pubblico, saranno portati avanti dai privati nel regime di concessione di lavori pubblici, con la possibilità per i proponenti di gestire le opere per un periodo compreso tra i venti ed i trent’anni. ‘Con la delibera approvata in Consiglio comunale – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani – parte la complessa macchina amministrativa che si pone come obiettivo primario quello della realizzazione di una piazza attesa dal primo dopoguerra nella zona dello Scalo. L’operazione è stata resa possibile grazie al tavolo tecnico istituito con le Ferrovie dello Stato e con l’Eni, ma soprattutto grazie all’acquisizione delle aree demaniali della stazione Cotral da parte del Comune di Frosinone. La delocalizzazione del trasporto extraurbano da piazzale Kambo, che avverrà entro la prossima estate, costituirà il cesello di una grande proposta di riqualificazione ambientale ed urbanistica.'”

Il cittadino può prendere visione di qualche documento che aiuti a capire come diventerà il quartiere Scalo?

O dovrà sapere solo ad opera compiuta?

Quali saranno i tempi di questa operazione?

Ed i benefici?

L’area verde esistente davanti alla Chiesa sarà coinvolta?

Non sono domande oziose. Due scempi ambientali, Piastra Cavoni e rotatorie in Viale Volsci (ex Via Monti Lepini), non fanno ben sperare.

Fonte: Comune di Frosinone

Sicurezza scuola elementare De Matthaeis: Frosinone è cambiata?

Nel 2011 ho ufficialmente chiesto all’Amministrazione comunale di Frosinone di poter avere una copia della documentazione relativa alla sicurezza della Scuola elementare De Matthaeis.

Ad oggi questa documentazione non l’ho ancora vista.

Leggo però in giro, su grandi manifesti, che “Frosinone è cambiata“.

E’ la volta buona? C’era un solo modo per saperlo: inviare una nuova richiesta.

Sono già partiti i trenta giorni che la legge concede all’Amministrazione per rispondere.

Sulla sicurezza degli edifici non si scherza, lo sappiamo.

Adeguamento Via Monti Lepini, Frosinone: verde addio

Il progresso a Frosinone è inarrestabile. La nostra città sta assumendo negli anni un volto sempre più contemporaneo ed avanzato, al passo con i tempi che viviamo.

Dal 2011 la Via Monti Lepini è sottoposta ad un intenso processo di modernizzazione, ad un’opera che “trasformerà la strada da extraurbana ad urbana“.

Naturalmente l’uomo e le sue opere soffrono sempre di qualche incolpevole imperfezione, che va benevolmente accettata.

Per fortuna la memoria, anche fotografica, corre in nostro soccorso.

Il verde intenso degli alberi che accompagnano i distratti automobilisti, anzi, che accompagnavano le auto nel tratto della Monti Lepini successivo alla sede dei Vigili del Fuoco, prima dell’incrocio con Via Armando Fabi, è scomparso silenziosamente qualche giorno fa, per lasciare il posto ad un marciapiede sul quale, temo, con la calura estiva potrebbero stramazzare al suolo coloro che incautamente dovessero ritenere che un marciapiede senza un filo d’ombra sia stato creato per passeggiare.

La natura crea, Frosinone modernizza, e le elezioni amministrative si avvicinano…

PS Nel frattempo l’Amministrazione Comunale continua a non rispondere ad una richiesta di accesso ai certificati relativi alla sicurezza della scuola elementare De Matthaeis.

Parcheggio multipiano, Via Giuseppe Mazzini, Frosinone

Salendo verso Frosinone alta, in Viale Giuseppe Mazzini potrete vedere il parcheggio multipiano della foto. E’ stato completato diverso tempo fa, per rispondere alle esigenze di parcheggio dell’area, localizzata nei pressi dell’ospedale che oggi non esiste più, dopo l’inaugurazione del nuovo ospedale situato altrove.

Non so dire se questo parcheggio sia usato, e quanto.

Passando in auto, ho avuto l’impressione che vi siano molti posti vuoti, ma potrei sbagliare.

Mi chiedo se questa struttura fosse proprio necessaria, quanto sia costata, e quanto renda oggi.

Probabilmente quando è stata progettata, non si sapeva ancora che sarebbe stato costruito un nuovo ospedale, e che le necessità di parcheggio si sarebbero ridotte.

Non è facile essere amministratori di una città, questo lo capisco bene.

Mi resta però un lieve disagio, nel vedere cemento (quasi) ovunque.

Piastra Cavoni, Frosinone, illuminazione

E’ inutile negare il fatto che non ho mai digerito la Piastra Cavoni, nonostante tutti gli sforzi fatti.

Tornare sull’argomento non è però inutile. Da diverso tempo ho notato che i lampioni che dovrebbero illuminare la strada in superficie che costeggia il supermercato Coop sono spenti. Potrebbe pertanto accadere che un autista distratto, entrando di sera da Sud nel parcheggio Coop, centri con la sua auto il meraviglioso lampione, spento come tutti gli altri e dunque quasi invisibile, piantato esattamente al centro della via di accesso al supermercato.

Stiamo giocando ad abbattere i birilli?

Ma forse la Piastra Cavoni è per i cittadini una prova di pazienza: lavori infiniti, costi esorbitanti, disagi per anni, segnaletica assente per molto tempo, scarsa luminosità, lampioni usati come ostacoli, mini-rotatorie adatte più ai tricicli che alle auto, parcheggio Coop devastato (sapevate che c’è un contenzioso tra i proprietari dell’area ed il Comune di Frosinone?). Pazientiamo, chissà quale sarà il premio per noi…

Sicurezza scuola elementare De Matthaeis, Frosinone. L’amministrazione comunale non risponde

Il silenzio dell’Amministrazione Comunale di Frosinone, che ad oggi non ha ancora risposto alle domande sulla sicurezza della scuola elementare De Matthaeis (raccomandata del 25 Settembre 2011), comincia ad essere preoccupante.

Tralasciando per un momento il fatto che la normativa sulla trasparenza prevede tempi molto rigorosi e stretti per garantire l’accesso agli atti amministrativi, desta molta sorpresa un silenzio che sta andando oltre ogni ragionevole ‘attesa.

Eppure il tema della sicurezza degli edifici pubblici, e scolastici in particolare, non è di secondaria importanza.

Un buon amministratore dovrebbe sapere che il silenzio non è lo strumento migliore per alimentare nei cittadini la fiducia verso le istituzioni.

Nell’attesa, vi segnalo un articolo sull’argomento, pubblicato da Il Fatto Quotidiano.

Buona lettura.

Sicurezza scuola elementare De Matthaeis, Frosinone. Qualche altro quesito

Ricordate i quesiti che avevo posto all’Amministrazione comunale di Frosinone sulla certificazione disponibile per la Scuola primaria De Matthaeis?

E’ trascorso del tempo, ed è giunto il momento di chiarire meglio il significato della cortese risposta ricevuta a Marzo scorso.

Di seguito potete leggere il testo della comunicazione inviata oggi via posta certificata.

La normativa vigente in tema di accesso agli atti amministrativi prevede che l’Amministrazione debba rispondere in un arco temporale di 30 giorni dalla richiesta.

Felice giornata.

“Alla cortese attenzione
Dirigente Settore E – Lavori Pubblici
Arch. Francesco Acanfora
Comune di Frosinone

e p.c.
Sindaco
Assessore LL.PP.
Dirigente Pubblica Istruzione
Dirigente Settore Manutenzione

Oggetto: Scuola Primaria “De Matthaeis” – Sicurezza – Nota del 31/03/2011, prot. 15802.

Lo scrivente (…) ha inviato a codesta Amministrazione una richiesta di accesso agli atti amministrativi, ai sensi della Legge 241/90 e smi, concernente la documentazione relativa alla sicurezza dell’Istituto scolastico in oggetto.
Ha ricevuto via raccomandata la risposta citata in oggetto.
Dalla lettura del testo emergono alcuni punti ritenuti dallo scrivente degni di chiarimenti ulteriori, che andranno forniti nei tempi previsti dalla normativa sopra citata.

Il punto 1 della risposta dichiara che “il termine di adeguamento antisismico obbligatorio” per gli edifici realizzati prima della dichiarazione di sismicità del Comune di Frosinone non è ancora scaduto.
Si chiede di conoscere
a) quale sia tale termine, e
b) quali piani di adeguamento siano ad oggi stati definiti dall’Amministrazione per la messa a norma dell’edificio.

Nel punto 2 si afferma che le certificazioni necessarie per la scuola in oggetto “sono quelle necessarie alla realizzazione dell’opera pubblica”, e che “sono in corso di ricognizione e verifica le documentazioni disponibili”.
Si chiede di voler
c) elencare in forma esplicita i certificati previsti dalla legge, e di volerne
d) comunicare in forma analitica la disponibilità.

In caso di assenza di uno o più certificati, si prega di
e) voler indicare quali azioni siano in corso per ovviare alla carenza, ed
f) entro quale data si ritenga ragionevolmente di colmare l’eventuale lacuna.
Ringraziando per l’attenzione, porge distinti saluti.”

Cemento, territorio, piano Casa, Lazio

“In questa corsa al saccheggio, il confine fra le parti politiche si attenua talvolta fino a sparire. Il pessimo “piano casa” della regione Lazio, approvato in questi giorni con la complicità di frange di “sinistra”, è stato subito accusato dal ministro Galan di palese incostituzionalità (illecito condono edilizio, raddoppio della cubatura nelle aree vincolate, sgangherate deroghe alla pianificazione paesaggistica): possiamo sperare che dai Beni culturali arriveranno sanzioni altrettanto severe agli altri “piani casa” regionali, dal Veneto alla Sardegna? Sarebbe una degna risposta alla proposta di Confculture di chiudere il ministero, passando i Beni Culturali fra le competenze del ministero dello Sviluppo (V. Emiliani, L´Unità, 11 luglio), cioè monetizzando patrimonio culturale e paesaggio in dispregio non solo di ogni competenza specifica, ma della Costituzione.”

Citazione tratta da un articolo a firma Salvatore Settis “Il tarlo del cemento che divora il Belpaese”, pubblicato da La Repubblica del 13 Agosto 2011, e segnalato dal sito Stop al Consumo di Territorio.

Buona lettura.

La scelta dell’immagine da inserire in questo post non è casuale. Per quelli di voi che non lo conoscono, l’edificio (termine eufemistico) è il Tribunale di Frosinone, uno spaventoso ed incombente orribile agglomerato di cemento, la cui forma rimanda alle selvagge cementificazioni delle periferie delle nostre città. Essendo posizionato su una lieve altura, l’altezza spropositata della costruzione crea un effetto visivo veramente atroce. Peccato non si sia pensato ad una struttura un tantino più sobria.

PS Ho sentito dire che il teatro che verrà costruito a Frosinone avrà un ‘altezza di 25 metri: ne sapete qualcosa?

Frosinone, lavori adeguamento Via Monti Lepini, un pioppo

Il moncone residuo
Da maggio 2011 a Frosinone sono in corso i lavori di adeguamento del tratto urbano della Via Monti Lepini, che da strada extraurbana diverrà urbana.
Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio con 15 milioni di euro, prevede che “verranno realizzate otto rotatorie e due sottopassi. Prevista anche la realizzazione di marciapiedi e una pista ciclabile.” “Nel primo anno di lavori gli interventi riguarderanno il tratto compreso tra l’incrocio di via Valle Fioretta e l’incrocio di via Casinilla (Brunella), coinvolgendo lo svincolo di via Armando Fabi, via Fedele Calvosa e il successivo di via Tommaso Landolfi.”
Aspettiamo di vedere l’opera compiuta per capire quali saranno i miglioramenti apportati, e l’utilità dei lavori effettuati.

Questo post in realtà è dedicato ad un pioppo, credo di età veneranda, che si trovava sino a stamattina all’incrocio Via Monti Lepini – Via Fedele Calvosa, di fronte al ristorante cinese.
Passando ho visto che lo stavano abbattendo, così mi sono fermato per scattare qualche foto, un po’ tardiva visto il momento in cui sono arrivato.
Ho trovato interessante che un uomo della squadra al lavoro vedendomi arrivare con la fotocamera mi abbia detto:”Abbiamo tolto un impiccio”. Non ho risposto nulla, ma ho visto che ha sentito il bisogno di aggiungere che l’albero era stato colpito da un fulmine e che quindi nel giro di qualche mese si sarebbe essiccato completamente, rappresentando un pericolo per gli automobilisti. Ha concluso affermando che in ogni caso andava rimosso per consentire i lavori.
Dopo le foto, ho girato un piccolo video che consente di vedere come la mia presenza abbia sollecitato la curiosità della squadra. Mentre andavo via, uno degli uomni al lavoro mi ha chiamato dicendomi che il capo desiderava sapere il mio nome, visto che stavo scattando delle foto.
Ho documentato qualcosa di illegale? Penso di no.
Avevano motivo di diffidare di me?
Ed io, ho motivo di diffidare dell’amministrazione della nostra città, e delle sue scelte in tema di lavori pubblici?

Un caro saluto al pioppo che ci ha lasciato, ed a tutti voi.